La processione di San Giorgio

San Giorgio è venerato da tutto il mondo cattolico come martire della Chiesa, nacque nella regione della Cappadocia in un periodo compreso tra il 250 e il 281 d.C. da Geronzio, persiano, e Policroma, cappadocia.
Entrambi i genitori lo educano alla religione cristiana fino all?anno in cui Giorgio intraprende la carriera militare e si arruola nell?esercito dell?imperatore Diocleziano.
Per i suoi meriti e il suo valore arriva a ricoprire cariche elevate, fino ad arrivare a diventare una delle guardie del corpo di Diocleziano come ufficiale delle milizie.
Nei primi tre secoli d.C. si contano dieci persecuzioni contro i cristiani, tra le quali l?ultima proprio di Diocleziano che colpisce pure Giorgio. Per i cristiani scattavano pene durissime, come per esempio la distruzione delle chiese, la confisca dei beni, la consegna dei testi sacri e cosi via.
L?atto supremo di Giorgio è di rinnegare la religione pagana (politeista) e, a quanto riporta lo storico Eusebio, l?aver strappato l?editto di Nicomedia (decreto contro i cristiani) davanti all?imperatore.
Accusato di alto tradimento, venne arrestato, non prima di aver venduto tutti i suoi averi ai poveri.
La Chiesa lo ricorda per il martirio, cioè una sorta di terribili e sanguinarie punizioni che dovette subire.
Veniamo ora alla processione, il venerdì escono in processione, prima la statua di S Giorgio e poi l'Arca Santa, e compiendo un percorso tradizionalmente sempre uguale, vengono portati nella Chiesa del Purgatorio, dove rimane l'Arca Santa. San Giorgio, da solo, prosegue sino alla chiesa di S.Tommaso dove rimane per la notte. I due simulacri rimangono così separati per una notte e per un giorno, a ricordo della prigionia inflitta al Santo durante il martirio. Il sabato San Giorgio riprende l'Arca Santa dalla chiesa del Purgatorio e assieme rientrano nella Chiesa Madre.
La domenica mattina, terzo e ultimo giorno dei festeggiamenti, dopo la solenne concelebrazione, vengono rimosse le custodie del portone centrale ed esposte all'ammirazione le sei scene del martirio del Santo, intagliate dallo scultore palermitano Vincenzo Fiorello nel 1793. Il pomeriggio la Processione con il simulacro del Santo e con l'Arca Santa che lo segue, si svolge lungo le strade di Ibla accompagnata dalle Autorita' civili e da una gran folla. Arrivata nella piazza dinanzi alla Chiesa del Purgatorio le due statue vengono portate dentro la chiesa e all'uscita il simulacro di San Giorgio, portato a spalla viene fatto danzare a suon di musica, alzato in aria e gli si fa girare più volte la piazza , quasi come una presa di possesso dei luoghi. Questa antichissima tradizione si vuole far risalire a quando, dopo il terremoto, San Giorgio divenne Patrono dell'antico quartiere dei Sangiovannari, che comprendeva anche la chiesa coadiutrice del Purgatorio.
La statua del Santo, opera dello scultore palermitano Giuseppe Bagnasco, eseguita nel 1842, è tutta di legno, la corazza e l'elmo piumato sono di argento geminato d'oro come pure tutte le finiture del cavallo. L'Arca Santa e' opera dell'argentiere palermitano Salvatore La Villa realizzata tra il 1804 e 1808 e contiene un gran numero di reliquie, oltre a quelle del Santo Patrono.
Spettacolari i fuochi che vengono accesi la domenica sulla scalinata della Chiesa, all'uscita e all'entrata della processione dinanzi ad una folla imponente con tantissime persone che arrivano anche dai paesi vicini e ai tanti turisti che ricorderanno per sempre questo grande spettacolo.
Oltre alle due bande musicali che seguono i simulacri, Ibla offre molte manifestazioni collaterali, con mostre, concerti ed esibizioni di gruppi di artisti.
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